Fantozzi ragionier Ugo, matricola 1001/bis

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lunedì 6 aprile 2015

1975: la "maschera" Fantozzi prende forma


“Fantozzi” arriva sugli schermi nel 1975 e quel personaggio che sino a quel momento i lettori hanno potuto soltanto immaginare finalmente prende forma. Fantozzi ha finalmente una faccia, quella di Paolo Villaggio, che fornisce una mimica a dir poco straordinaria. Impacciato fino al catastrofico, fisicamente tozzo e sgraziato, vestito in modo improbabile (con pantaloni ascellari e un orribile basco in testa), Fantozzi piomba nelle situazioni e negli ambienti come una "contraddizione commovente ed esplosiva", il cui effetto comico nasce dall'immediato contrasto tra una serie di regole e comportamenti perfettamente codificati e l'incapacità congenita del personaggio di adeguarvisi o di rispettarli.
Ecco il baschetto, la Bianchina, la moglie ripugnante, la figlia-scimmia e il mondo della Megaditta, formato da colleghi, direttori galattici e nobili con nomi altisonanti.
La regia del film è affidata alle sapienti mani di Luciano Salce che, assieme agli sceneggiatori Benvenuti, De Bernardi e Villaggio stesso, cambia diversi elementi originari. Riprende gli episodi principali dei primi due libri, li rielabora e li arricchisce con nuovi spunti. Inoltre cambia il ruolo e l’incidenza di qualche personaggio, eliminando ad esempio la figura di Fracchia per sostituirla esclusivamente con quella di Filini. Il regista svolge anche un lavoro straordinario nella ricerca degli attori, i cui volti si sono prestati perfettamente ai ruoli assegnati. Meritevoli di essere menzionate sono le interpretazioni del rag. Filini di Gigi Reder, della moglie Pina di Liù Bosisio, della figlia Mariangela di Plinio Fernando e della signorina Silvani di Anna Mazzamauro.
Il successo del film è veramente stupefacente e l’anno successivo esce “Il secondo tragico Fantozzi”, sempre diretto da Luciano Salce. Migliore da un punto di vita stilistico, anche il sequel ottiene il consenso del pubblico.
Sono due i fattori determinanti che hanno reso possibile un successo tale: da una parte l’apporto della comicità fisica e dall’altra il meticoloso lavoro del regista.
Dopo questi due inarrivabili capolavori, la saga di Fantozzi continuerà con molte altre pellicole, dirette tutte da Neri Parenti, sino al 1999, anno d’uscita dell’ultimo film. Essi risulteranno indubbiamente apprezzabili, ma sempre più ripetitivi e orfani dell’impronta satirica dei primi due film.  

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